Ieri sera, ora italiana, è successo di nuovo. Un aeroplano si è schiantato su un grattacielo a Nuova York. E' successo mentre ero in macchina verso Milano e ho sentito il notiziario speciale alla radio, l'assenza delle immagini mi ha aiutato a riflettere su una cosa. La giornalista, prima di dare le ancora scarse informazioni sul numero di feriti, morti e danni (il fattore morte e distruzione che tanto piace ai giornalisti), si è presa il tempo di specificare chiaramente che non si poteva ancora dire se era un incidente o un attentato. Le mie reazioni: appena ho sentito la notizia ho pensato "occavolo, ancora!"; quando poi la giornalista si è messa a parlare di attentato o incidente ho pensato "ma fa differenza?". E da li è partita la mia riflessione. Sono giunto a conclusione che è una informazione razionalmente irrilevante, almeno da un punto di vista.
Spiego.
Noi di solito elaboriamo le notizie in base a un fattore "vicinanza", molto egoisticamente più sono simili a noi le persone coinvolte nel fatto più empatizziamo con loro. Logico: uno strupo a Milano ci preoccupa più della morte di migliaia di persone in un qualunque paese dell'Africa. Moralisti e salvatori di mondi di professione non dite che non è vero; a parole si può dire che si soffre quanto si vuole per i morti di fame, ma lo stupro prende di più. L'atto di violenza vicino a noi ci fa pensare "poteva succedere anche a me", più difficile provare empatia per vittime lontane sia geograficamente che culturalmente da noi. Quindi quello che ci colpisce di alcune notizie è che in qualche modo aumenta la nostra percezione di rischio. Se crediamo che una cosa non succeda mai non la consideriamo come rischio, se invece nella nostra percezione la cosa succede di frequente allora è considerata rischiosa. Semplice estrapolazione probabilistica. Nessuno ha paura che un satellite possa cadergli in testa, in molti hanno paura di volare. Questo perchè non si sente mai di satelliti caduti, si sente spesso di incidenti aerei.
A parte il punto cruciale del credere, è un atteggiamento tutto sommato razionale. Una delle definizioni di probabilità che si da è quella legata alla frequenza con cui succedono gli eventi.
Ora, secondo questo ragionamento che importanza ha sapere perchè è successa una cosa? per me nessuna o ben poca. Cosa mi cambia sapere se è stato un attentato o un incidente? E' successo, punto. Potrà succedere di nuovo e io potrei essere coinvolto. Certo è importante sapere perchè è successa una cosa per sapere dove andare a lavorare per evitare che succeda di nuovo, ma a breve termine e sul fattore paura non mi sembra che abbia molta influenza. Per semplificare permettetemi di tralasciare alcune ipotesi tecniche e di violentare un po' la teoria della probabilità. Diciamo che c'è un evento X (in questo caso uin aereo che si schianta su un palazzo) e questo evento ha due possibili cause, A (incidente) e B (attentato). Ipotizziamo che il fatto che l'evento X accada causato da A aumenti le probabilità che possa accadere di nuovo (e qui si potrebbero spendere fiumi di parole) per causa di A di 10% (analogamente per B). Le probabilità che X accada sono le probabilità che X accade per causa di A + per causa di B (qui ci vorrebbero un po' di ipotesi di indipendenza, ma vabbè). Diciamo ora che inizialmente ho una probabilità che X accada di 20%, X succede di nuovo, adesso la probabilità sarà 30% indipendentemente da cosa l'ha causato. Se invece l'attentato aumentasse di più la probabilità che accada, il discorso sarebbe diverso (mi sentirei più al sicuro se fosse un incidente), ma c'è un motivo per cui l'attentato dovrebbe aumentare di più le probabilità? io non credo.
Si arriva all'assurdo che è il fatto stesso che la gente da importanza al fatto che rende importante il fatto. Perchè se la gente per qualche motivo si crede più in pericolo in caso di attentato allora i governi si sentono autorizzati a emanare leggi restrittive per proteggerci; ma non saremmo mai disposti ad accettare limitazioni alla nostra libertà perchè c'è il rischio di incidenti. E ci sono molti più morti per incidenti che per attacchi terroristici.
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Yesterday evening, Italian time, it happened again. An airplane crashed against a skyscraper in New York City. It happened while I was driving to Milan, I was listening to the news from the radio. The lack of images made me think about a detail. The reporter, before saying how many deaths, injured and missing people (things that news reporters really love) there were, took her time to explain that at that time it was impossible to determine if it was an accident or an attack. My reactions: at first I thought "holy cow! again"; but when the reporter started to speak about accident or attack, I thought: "does it really matter?". And from there I started to think. I got to the conclusion that the piece of information is in a sense irrelevant
Let me explain.
We use to process news on a "closeness" basis; very egoistically, the closer to us the people involved in an accident are, the more we empathize with them. Logical: a rape in the city were we live concerns us more than thousands of people starving in some far away country. Professional worlds savers, don't say it is not true; you can say everything you want to make you look good, but the rape affects you more deeply. The close-by act of violence makes us think "it could have been me". It is more difficult to empathize with victims that are far both geographically and culturally. What strikes us from news is that somehow that particular piece of news increases our risk perception. If we believe something never happens, we don't consider it a risk; if, on the other hand, we think that thing happens often, then it is assumed to be riskier. Simple probabilistic extrapolation. Nobody is afraid of getting hit by a satellite, many are afraid to fly. This is because we never hear of falling satellites, airplanes crashes are more common.
It is a rational behavior. One of the possible definitions of probability is closely related to how often that event happens.
Now, according to this reasoning, does it really matter to know why a thing happened? I think no. Does it make a difference if it was an accident or a attack? It happened, period. It may happen again and I could be involved. Don't take me wrong, it is obviously important to know why a thing happened in order to know what to do to avoid it, but as far as "scare and terror" is involved that shouldn't change our reaction. In order to simplify let me use some violence on probability theory. Assume there exists an event X (in this case the crash) that has two possible causes, A and B. Moreover assume that if X happens caused by A that increases the probability of X happening again because of A of 10% (similarly with A caused by B). Here we would need a lot of hypotheses, but let's simplify. The probability that X happens are given by the probability of X happening because of A + the probability of X happening because of B. Assume that the initial probability of X is 20%; X happens again, now the probability of X happening again is 30%, not matter what caused it. If, instead, we have reason to believe that one of the causes increases the probability more than the other, then things would be different. Is there a reason why the attack should have more probabilities to repeat itself than an accident? I don't see any - and actually I think the opposite is true.
We get to the absurd that it is the fact that people give more importance to the attack that make the attack more important. This is not riskless. If people, for some reason, believe he is more in danger if X were caused by an attack, then governments feel authorized to make more restrictive laws to protect ourselves. We would never allow our governments to restrict our liberties at the same way to avoid accidents; and there are much more deaths caused by accidents than terrorists.
Thursday, October 12, 2006
Aeroplani - Airplanes (scroll down for english)
Posted by PhD Stud at 7:59 AM
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