Thursday, September 28, 2006

Grenoble vs Naples (scroll down for english)

Come avevo preannunciato sono stato in missione per conto di Sergio per quasi due settimane. Prima a Grenoble per una settimana e poi a Napoli. In entrambi i casi sono andato a seguire delle scuole, la prima era una scuola di dottorato, la seconda una scuola internazionale su sistemi dinamici non lineari.

La foto è stata scattata a Grenoble e io sono quello con la maglietta blu, in prima fila.

Grenoble è una cittadina carina, viva e gioiosa durante la settimana, carina morta e deprimente durante il finesettimana. Ha un fiume che scorre (questo sempre, indifferentemente dal giorno della settimana), una funivia di 30 anni e una università. Dall'esterno l'università è bella e verde, dall'interno le aule sono deprimenti come le aule delle università italiane.

In una settimana non ho potuto apprezzare differenze evidenti tra i francesi e gli italiani... forse è per questo che i francesi non mi piacciono... Non metto in dubbio che ci siano differenze, ma se non si notano in una settimana sono trascurabili.

Napoli è una città esteticamente attraente, disordinata e rappresenta il mio ideale di inferno - sempre, non c'è speranza che durante il finesettimana diventi ordinata e pulita. Neanche fosse invasa dagli svizzeri. Ha un mare che non scorre, una funicolare che si inerpica e (almeno) una università. Il centro congressi dell'università è spettacolare, si affaccia sul castello dell'uovo e ha i pavimenti in marmo, i soffitti a cassettoni e le cattedre intarsiate.

La scuola francese insegna cose francesi con atteggiamento francese "il nostro metodo di identificazione algebrica è meglio di quelli asintotici, ma non vi faccio vedere dei confronti a pari condizioni". I francesi non sanno l'inglese, non è questione che non lo vogliono parlare, è una menzogna: proprio non lo sanno.

La scuola napoletana non era una scuola ere più che altro una conferenza sullo stato dell'arte della ricerca nel settore dei sistemi dinamici non lineari. Ho avuto qualche problema a seguire molte delle presentazioni, ma è stato ugualmente interessante.

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As announced I have been on a mission for almost two weeks. A week in Grenoble, France and then Naples. I went there to attend a doctoral school and a international school on nonlinear dynamical systems.

The picture was taken in Grenoble, I am the one with a blue t-shirt, first row.

Grenoble is a cute town, lively and happy during week days, cute, dead and depressing during the weekends. It has a river flowing (always) through the center, a 30 years old cableway and a University. Seen from outside the University is nice with a lot of green areas, from the inside class rooms are as depressing as Italian classrooms.

In a week I couldn't notice any difference between Italians and French... maybe this is the reason I don't like French. Surely there are differences but if I couldn't notice them in a week they must be very small.

Naples is aesthetically appealing, chaotic and it represents my idea of hell - always, there is no hope it would change during the weekends. It has a sea that doesn't flow, a cable train and (at least) a University. University congress center is magnificent, it faces the sea and Castel dell'uovo, it has marble floors, paneled ceilings and carved desks.

The French school teaches French things with a French attitude: "our algebraic identification method is better than the asymptotic ones, but I won't show you any meaningful comparison". French people doesn't speak English, it is not that they don't want, that is a lie: they cannot!.

The Naples school wasn't a school, it was more a conference about latest research on nonlinear systems, so I had an hard time following many of the presentations, interesting thought.

3 comments:

barbara said...

grenoble: il fiume è l'isere.
i franzosi: spocchiosi ma quando esci offrono un sacco da bere. quando sono stata sia lì che a rennes ho notato come i giovini studenti si divertano in modo come dire.. meno ingessato. Non ci sono cabinotti/fighetti, le ragazze non ti fulminano con lo sguardo se sei un ometto e per caso scambi qualche parola (dal "scusa posso passare" a qualcosa di più impegnativo), insomma.. si, direi che "meno ingessato" è la definizione migliore che mi venga in mente.
tuttosommato la francia mi piace, i francesi no. e ne avrò uno in casa ^__^
bai

ps mi amadre ha studiato all' università a grenoble, ma già lo sai

barbara said...

un' ultima cosa: i franzosi si divertono in un modo diverso dagli inglesi. gli inglesi escono per ubriacarsi e basta, i franzosi per divertirsi e basta.
nota negativa: il fumo nei locali

Anonymous said...

io sono quello con la maglietta blu, in prima fila

... e io sono la formica in basso a destra!