Sunday, August 13, 2006

Etichettando l'Etica - Tagging Ethics

Il concetto di etica mi ha sempre creato qualche problema. Non sono mai riuscito a trovare una definizione che mi soddisfi a pieno. Etico spesso è usato come sinonimo di giusto, ma come si fa a distinguere una cosa giusta da una sbagliata?
a) Se come etica consideriamo la scelta di uniformarci ad un insieme di regole decise da noi, possiamo scegliere di seguire alcuni principi o no. Nel primo caso siamo etici, nel secondo caso la nostra scelta è legittima come la precedente, ma dobbiamo ammettere di non essere etici.
Ebbene what if i principi che decido di seguire prevedono il fatto di non seguirli? Ovvero immaginiamo un insieme di principi, chiamamoli A, un altro insieme di principi che può benissimo essere la negazione di A, chiamamoli B. Aggiungiamo infine una condizione che dipende da fattori esterni, esempio stupido "possibilità di guadagnare più di 1000 euro" e chiamamola cond. Cosa sarei io se mi comportassi nel seguente modo:
"se non vale cond allora comportati secondo A altrimenti B"
Secondo la definizione sarei etico giusto? ma allora ho appena dimostrato che qualunque comportamento può essere etico e quindi l'etica perde ogni significato, arriva a essere una tautologia, bella per i filosofi ma in pratica non aggiunge nessuna informazione, detto in logica non restringe i possibili modelli che la soddisfano. Ci sono altre due possibilità:
a) l'etica è un insieme di regole calate da fuori, ma anche questo approccio fallisce miseramente: fuori da cosa? c'è un test che mi permette di definire se una cosa è etica? no, quindi sempre con un linguaggio un po' tecnico il problema non è neanche semidecidibile è malposto. Anche se ci fosse questo insieme, imposto da un dio ad esempio, non abbiamo modo di stabilire se lo stiamo soddisfacendo o meno
b) l'etica è innata nell'uomo, plausibile, ma si ridurrebbe a un insieme molto piccolo di regole che sono riassumibili in "è giusto respirare" ed "è giusto procreare" - ma anche su questo ho dei dubbi, basta pensare ai suicidi e ai non procreanti per scelta.

In conclusione non riesco proprio a capire i discorsi sull'etica e sulla morale. Secondo me quello che chiamiamo etica e morale non sono altro che abitudini o decisioni che qualcun'altro ha preso. Voi preferite fare qualcosa perchè quel qualcosa è giusto o perchè qualcuno vi ha detto di farlo?

Attenzione: Il senso di questo discorso non è una apologia dell'anarchia. Le regole sono importantissime, ma si dovrebbe stare attenti a proclamarsi crociati e difensori del bene. Al più si è difensori dei propri interessi... e in questo non c'è nulla di male (o di bene)

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I always had problems with ethics. I have never been able to find a satisfying definition. Ethical is often used as a synonymous of Good or Right, but how one can tell evil from good? according to what principles one can discriminate?
a) Is Ethics a choice? One can choose to follow a set of rules, he can create her own set of principles and chose to abide by them. If one takes such a decision then her behavior is ethical, if she doesn't than her choice is legitimate but not ethical. The problem with this approach is that it is possible to define a set of rules that makes any action ethical. What if a set of rules allows the possibility not to abide by it? Let's imagine a set of rules, let's call it A, and another set of rules, B, finally add a condition, cond, such that "if cond is satisfied then follow A, if cond is not satisfied abide by B" we have created a new ethic. For example,
A - "do not steal"
B - "steal"
cond - "the object is worth more than 1000 euros"
According to the definition I am ethical, but we have just proved that any behavior is ethical and therefore the category ethical loses any meaning.
There are two other definitions I can think about:
a) Ethics is a set of rules imposed for the outside. The problem here is with the outside, outside of what? is there a test that allows us to tell a ethical thing from an unethical? I cannot think of any. In this framework the problem of ethics is ill-posed, not even semidecidable. Even if this set exists (let's say a god created it) we don't have any tool to decide if we are following it or not
b) Ethics is innate within the man, plausible, but it would be a very small set of rules. We can summarize those rules in "it is right to breathe" "it is right to procreate" - but I still have doubts: what about people who commits suicide or people who don't have children?

I cannot understand discussions about ethics or morality. What we call ethics is nothing but habits or rules imposed by somebody else. After all would you rather do something because it is right or because somebody told you to?

Attention: This post doesn't want to be an apology of anarchism. Rules are necessary, but one should put extra care in proclaiming herself crusader and defender of what is good and right. In the best case one is just defending her own interests... and there is nothing wrong (or right) with it.

2 comments:

barbara said...

e se le regole dell' etica fossero inizialmente nate come "regole del vivere civile senza che ci si debba sgozzare"?

PhD Stud said...

primo appunto: definiscimi vivere civile, secondo appunto: perchè sgozzarsi è male? terzo appunto: quindi non ci si sgozza per abitudine o se preferisci perchè si è visto che non sgozzarsi funziona, una sorta di approccio genetico o evolutivo.
Le regole sono indispensabili ma mutabili, perchè tutto quello che funziona funziona rispetto a un obiettivo e a delle condizioni al contorno - sembra una paradosso, ma la mutabilità avviene molto più lentamente del infrangimento. Quello che volevo dire è le regole servono, ma non bisogna dimenticare che molto di quello che secondo la maggioranza è giusto adesso, pochi anni fa non lo era. Un pizzico di relativismo non farebbe male.